Interrotto da tre anni il tratto Spezzano Sila-Camigliatello Silano
C’era una volta un affascinante trenino che viaggiava su e giù per le colline e i monti della Sila! Oggi Cosenza lo piange…un pezzo grosso di storia della nostra provincia sta per sparire tra l’indifferenza del popolo presilano e non solo!
Il tragitto ferroviario Cosenza-Camigliatello è praticamente dimezzato, la littorina ormai non scavalca più la frontiera di Spezzano Sila per presunti problemi di linea e per disaccordo tra le varie amministrazioni comunali silane e presilane che dimostrano di non avere la necessaria volontà per risolvere la faccenda.
Accentuati fenomeni di maltempo, che perlopiù in Sila risultano frequenti ogni anno, provocarono un vistoso smottamento del terreno nel tratto Santo Janni, in territorio di San Pietro in Guarano, nella località Fondente, interrompendo in modo forse definitivo le speranze dei viaggiatori che, chi per passione, chi per lavoro e chi per impossibilità di guidare un auto raggiungevano su rotaie le mete dei paesi della Sila.
È dai primi anni del nuovo millennio che il tragitto non viene curato in modo adeguato per garantire il passaggio del treno; tant’è che deragliamenti e frane hanno preceduto e determinato la chiusura definitiva del percorso.
E pensare che fino a venti anni fa chi era impiegato in ferrovia nel tratto suddetto godeva di privilegi e di un ottimo stipendio, invidiato da molti.
Il percorso, aperto il 10 Agosto 1931, era ed è un vero e proprio dono di Dio.
Dagli ulivi di San Pietro in Guarano, la linea ferroviaria inizia la scalata della Sila,tra boschi di faggi e tra gole e pendii profondi sbucano Redipiano, Santo Janni e Fondente (punto più alto del percorso posto a 1400m s.l.m.), da qui parte la lunga galleria del cosiddetto “Tasso” dove all’uscita ci si può godere di una bellissima paesistica di natura alpestre, fino a giungere a Moccone.
Tra le belle foreste di conifere spunta Camigliatello Bianchi (oggi Camgliatello Silano) , moderna località montana e centro di sport invernali, meta di numerosi turisti durante l’intero anno!
Fu il famoso cosentino Michele Bianchi , ministro dei lavori pubblici dell’epoca , che nel 1927 valorizzò notevolmente la località proprio in seguito all’apertura della ferrovia.
La linea tanti anni fa si inoltrava anche verso le stazioni di Croce Magara, San Nicola(la stazione più alta s.l.m. a livello europeo), Torre Garga e San Giovanni in Fiore ormai chiuse da decenni ed ora ci è stato negato persino il tratto San Pietro in G-Camigliatello. Un territorio come quello Silano ci è invidiato da tanti ed è il sogno di chi ama trascorrere le vacanze in serenità respirando a pieni polmoni l’aria pura dell’altopiano che è stata attestata come una delle migliori in campo europeo!, ”metrate” di neve, d’inverno, imbiancano il territorio e fanno accorrere migliaia di visitatori anche dalle regioni limitrofe ed allora possibile mai che un luogo così bello che dovrebbe essere meta continua di turisti non riesce ad essere valorizzato come si dovrebbe? E per raggiungere questo risultato non potrebbe contribuire anche quel bel trenino sbuffante che oltre a far luccicare dall’emozione gli occhi degli abitanti della zona potrebbe essere un’attrazione per i villeggianti e per i cosentini stessi? Non potrebbe dunque essere un mezzo per smuovere l’economia di questi paesi che stanno subendo una caduta economica forse mai vista nell’ultimo secolo?
Il fatto era stato denunciato anche dal periodico di San Pietro in Guarano, ”Mmasciata sampietrese” ma non hanno ricevuto risposte in merito. Anni e anni di lavoro in ferrovia non possono sparire così, Gioventù Italiana Cosenza vuole dare una mano alle aree montane in crisi, aspettiamo una risposta dalle amministrazioni del circondario e dalle Ferrovia della Calabria, ricordando al presidente della Giunta Regionale che in Calabria c’è anche e soprattutto la Sila.
Comunicato Stampa
Salvatore Intrieri
Gioventù italiana con La Destra Cosenza