Quella della regiona Calabria non è più la maggioranza del centro sinistra, è la maggioranza degli inquisiti!
Infatti, altri due consiglieri regionali del centro sinistra sono stati iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di Antonio Acri (Ds) e Mario Maiolo (Dl). L’ipotesi accusatoria per Acri e Maiolo è associazione a delinquere e truffa e riguarda il loro coinvolgimento nell’inchiesta sulla gestione della società informatica Tesi. Inchiesta che aveva già portato all’emissione di 19 avvisi di garanzia fra i quali i sindaci di Cosenza, Salvatore Perugini, e di Rende, Umberto Bernaudo.
La Tesi, società informatica a partecipazione mista pubblico-privata creata dalla Regione sulle ceneri dela Crai, è in grave crisi per mancanza di commesse. Sulle sue vicende societarie e sugli appalti ottenuti dalla Regione sta indagando, da tempo, la Procura di Catanzaro. Per Acri e Maiolo, oltre che per le altre 19 persone coinvolte nell’ indagine, il sostituto procuratore Luigi de Magistris ipotizza i reati di associazione per delinquere e truffa in merito alla concessione e all’utilizzo da parte della Tesi di finanziamenti erogati dall’Unione europea, dallo Stato e dalla Regione Calabria.
Nella stessa inchiesta, coordinata dalla Procura di Catanzaro, sono indagati il vice presidente della Giunta regionale Nicola Adamo, e la moglie, Enza Bruno Bossio. I due consiglieri, Acri e Maiolo, all’epoca dei fatti erano rispettivamente presidente e vicepresidente della Provincia di Cosenza.
Dopo tutto quello che sta succedendo è inspiegabile come mai non si è sciolto ancora il consiglio regionale per infiltrazioni mafiose!