Riportiamo un comunicato Asca che conferma quanto noi di Silaonline denunciamo, inascoltati, da anni. Unica cosa che aggiungiamo, per dovere di cronaca, e che lo scempio in atto è iniziato con la vecchia maggioranza, attuale opposizione, che denuncia adesso,a parole, i fatti.
Calabria/Regione: opposizione, mafia boschi sta distruggendo la Sila
10 Luglio 2012 – 13:19
(ASCA) – Reggio Calabria, 10 lug – ”L’Altopiano Silano, il cui Parco Nazionale e’ stato inserito recentemente nella lista propositiva (Tentative list) dei siti naturalistici mondiali per il il Patrimonio Mondiale dell’Umanita’ di cui fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e, quindi, adatti per il successivo inserimento nella ”World Heritage List” dell’Unesco, ossia fra i beni candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanita’, rappresenta un patrimonio naturalistico e paesaggistico di valore unico ed inestimabile, un serbatoio ricchissimo di biodiversita’ e di habitat naturali che sono fra i piu’ importanti della foresta a livello mondiale per la conservazione della diversita’ biologica nel bacino del Mediterraneo, e’ oggetto, da piu’ tempo, da un attacco criminale e indiscriminato, piu’ volte denunciato da diversi sindaci e amministratori locali e dai vertici del Corpo Forestale dello Stato che hanno evidenziato a piu’ riprese il progressivo e devastante disboscamento di tutto il territorio silano”. Lo sostengono in una interrogazione, rivolta al Presidente della Giunta regionale della Calabria e all’assessore al ramo, i consiglieri di opposizione Carlo Guccione, Bruno Censore, Rosario Mirabelli, Vincenzo Ciconte, Ferdinando Aiello, Domenico Talarico e Antonino De Gaetano.
”In alcuni territori della provincia di Cosenza, in particolare in quelli ricadenti nei comuni di Longobucco, Acri, Spezzano della Sila e San Giovanni in Fiore – scrivono i Consiglieri – opererebbe da tempo una vera e propria associazione a delinquere, la cosiddetta ”mafia dei boschi” che, attraverso l’azione di ditte boschive compiacenti e senza scrupoli e con la complicita’ di tecnici all’uopo assoldati, sottoporrebbe questi territori a devastanti incendi e a continui e ripetuti tagli irrazionali abusivi, distruggendo enormi quantita’ di boschi di proprieta’ di privati ed Enti pubblici e devastando la flora e la fauna di questi territori; da recenti rapporti del Corpo Forestale dello Stato si e’ appreso che sarebbero igliaia gli alberi tagliati indiscriminatamente, senza alcuna autorizzazione o prescrizione di legge, per soddisfare le esigenze del cosiddetto ”mercato del legname”; tale ”mercato”, stando ad alcuni rapporti giudiziari scaturiti dall’apertura di appositi fascicoli d’indagine da parte di diverse Procure della Repubblica che avrebbero gia’ individuato le possibili ipotesi di reato, sarebbe in gran parte illegale e clandestino e potrebbe essere gestito dalla criminalita’ organizzata, che ne ricava enormi profitti tanto che alcune intimidazioni e minacce compiute contro gli amministratori locali e, negli anni scorsi, contro lo stesso comandante del Corpo Forestale dello Stato potrebbero avere la stessa matrice.
Nei giorni scorsi un gruppo di associazioni naturalistiche regionali e nazionali (Altura, Arci, Enpa, Italia Nostra, Lipu, Man, Wwf, Cnp e Gettini di Vitalba) ha denunciato con forza ”i continui scempi perpetrati anche all’interno di aree protette ai danni dell’ingente e prezioso patrimonio forestale come, in particolare, nel Parco Nazionale della Sila”; nuovi tagli forestali intensi, irrazionali ed illegali, che hanno messo a nudo il manto vegetale, causando danni rilevanti all’ecosistema, (con conseguente rischio di dissesto idro-geologico), oltre che al paesaggio montano, sono stati denunciati nei giorni scorsi dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato; che, ormai da qualche anno, le risorse naturali che stanno all’origine della costituzione del Parco Nazionale della Sila vengono sempre piu’ spesso sottoposte ad uno sfruttamento incompatibile con la necessita’, valida ovunque ma inderogabile in un’area protetta, di tutelare l’ecosistema forestale”; si stanno mettendo a serio repentaglio habitat unici ed insostituibili per la fauna piu’ importante del Parco (come l’astore, il picchio nero, il gatto selvatico ecc.), senza contare il grave danno arrecato al paesaggio.
In conseguenza di cio’, in tutta l’area compresa all’interno del Parco Nazionale della Sila, e’ notevolmente aumentato il traffico pesante su gomma con il transito continuo di un gran numero di tir/camion carichi di grossi tronchi di alberi che percorrono ogni giorno a velocita’ sostenuta la Strada Provinciale 51, che collega la Sila, passando da Trepido’ e Cotronei, alla statale 107”.
I Consiglieri chiedono ”quali iniziative si intendano assumere per rafforzare le attivita’ d’indagine di protezione, prevenzione e repressione dei fenomeni illegali in relazione al taglio abusivo e clandestino di migliaia di ettari di bosco che stanno impoverendo e saccheggiando l’inestimabile patrimonio silano e per disporre il definitivo divieto di transito di tir e camion sulla Strada Provinciale 51”.