La vicenda della griglieria “ValleFiore”

Il paese mormora come un vespaio ma l’ufficializzazione della notizia è avvenuta con la pubblicazione di un articolo su “Il Quotidiano” del 19 Febbraio scorso. Articolo che l’autore ha preferito non firmare. Si tratta di una presunta truffa alla Regione Calabria legata ad un finanziamento pubblico di 550 mila euro, per i nostalgici, poco più di un miliardo di vecchie lire!

Venerdi 17 Febbraio, la Guardia di Finanza ha sigillato la struttura, nata sulla SS 107 nei pressi di Garga, meglio nota come griglieria e spaccio Vallefiore”. Il centro ristoro e annesso spaccio è gestito dalla cooperativa “Agricola Casearia Silvana” che ha ricevuto un contributo regionale di 550 mila euro per l’acquisto di macchinari per la lavorazione delle carni e dei formaggi. Le fatture che certificano tali acquisti sarebbero gonfiate di 160 mila euro finiti, secondo gli inquirenti, nelle mani di Antonio Arnone e della moglie Forciniti. I coniugi Arnone nonché i coniugi Biafora (presidente della cooperativa) sono stati iscritti nel registro degli indagati.

La struttura è stata successivamente dissequestrata ma nel paese si aspettano con curiosità e interesse i risultati del procedimento in corso. La notizia ha suscitato molto clamore in quanto, Antonio Arnone, è stato eletto nel Consiglio Comunale nelle file del PDL. Un altro duro colpo all’immagine della maggioranza di Antonio Barile additata da più parti come frutto della strumentalizzazione degli operai Sial e Cooperative e di accordi discutibili con parti purulenti provenienti dalla sinistra.

Si stigmatizza il comportamento di gruppi e ominidi come quelli appartenenti al cosiddetto comitato “Impegno Civile” che hanno fatto della prostituzione ideologica la loro intima ragione di vita.

La Sila nella morsa del gelo

Nella Sila infuria la bufera. Il termometro è in caduta libera e segna, alle 18.00 di oggi lunedì 6 Febbraio, – 3 gradi a San Giovanni in Fiore e – 5 gradi sulla cima di Monte Scuro. Le previsioni non promettono niente di buono. Se saranno confermate, nevicherà ininterrottamente fino a venerdi con qualche schiarita nella sola giornata di giovedì. Per sabato e domenica è previsto un abbassamento record della temperatura che potrebbe la lancetta sotto la soglia psicologica dei –15 gradi, almeno sulle vette più importanti dell’altopiano.

Oggi le scuole, di ogni ordine e grado, sono rimaste chiude a San Giovanni in Fiore. Da pochi minuti è stata diramata una nuova ordinanza che ne prevede la chiusura nella giornata di domani martedì 7 Febbraio. A San Giovanni in Fiore la neve ha superato alle 18.00 i 25 cm, notevoli i disagi nelle comunicazioni e la gente lamenta la latitanza della amministrazione pubblica. Praticamente esauriti i beni di prima necessità come pane e latte nei negozi del grosso centro silano.
Il rischio e che si ripeta una nuova nevicata storica come quelle ormai mitiche del 1929, 1956 e 1981.

Silaonline lascerà la webcam puntata sul bivio Cappuccini di San giovanni in Fiore, accesa anche di notte per aggiornare in diretta sulle condizioni del manto nevoso nel più popoloso centro della Sila.

San Giovanni in Fiore: Barile nel mirino

Convocato un consiglio comunale straordinario e aperto al pubblico a San Giovanni in Fiore per oggi venerdì 13 gennaio a partire dalle ore 17,30 presso il Polifunzionale in località Pirainella. Unico punto all’ordine del giorno: Discussione sullo stato dell’ordine pubblico a San Giovanni in Fiore, a seguito degli atti intimidatori e attentato subiti dal Sindaco e dalla sua famiglia.

attentati Barile

Tragedia a Natale: 5 morti in frontale a SGF

Tragedia a Natale: 5 morti in uno scontro frontale a S. Giovanni in Fiore

Scontro tra due auto intorno all’1:30 sulla statale 107 a San Giovanni in Fiore. Le vittime tra i 22 e 16 anni, 2 sono fratelli quattro persone sono rimaste ferite

Grave incidente stradale nella notte in provincia di Cosenza a San Giovanni in Fiore: cinque giovani, tra cui un sedicenne, sono morti e altre quattro persone sono rimaste ferite in un scontro sulla statale 107 a San Giovanni in Fiore. L’incidente è avvenuto intorno all’1:30. Le vittime viaggiavano tutte su un’auto che per cause ancora da accertare si è scontrata con un’altra. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.

DUE FRATELLI TRA LE VITTIME 
Tre vittime avevano 22, 21 e 16 anni, mentre di altre due l’età non è stata ancora accertata. Due delle vittime erano fratelli. I cinque, di San Giovanni in Fiore, viaggiavano su una Volkswagen Lupo che si è scontrata con una Nissan Santa Fe con quattro giovani di Crotone a bordo, rimasti tutti feriti. La strada statale 107 Silana-Crotonese, teatro della scontro mortale, è stata riaperta solo domenica mattina alle 8, dopo una chiusura di sei ore.

PIOGGIA SULLA STATALE 
Al momento dello scontro sulla zona stava piovendo. Per cause che la polizia stradale di Cosenza sta ancora cercando di chiarire, la Volkswagen Lupo con a bordo i cinque giovani si è scontrata frontalmente con una Nissan Santa Fe a bordo della quale si trovavano marito, moglie ed i due figli. Nell’urto i cinque giovani sono morti, mentre gli occupanti dell’altra auto sono rimasti feriti gravemente. I quattro, comunque, non sono in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polstrada di Cosenza e Crotone, i vigili del fuoco ed i sanitari del 118. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Donatella Donato.

Aggiornamento

San Giovanni in Fiore (Cosenza). Cinque giovani, tra cui una ragazza di 15 anni, sono morti in un incidente stradale verificatosi lungo la Strada statale 107 Silana-Crotonese, all’altezza di San Giovanni in Fiore. Due delle vittime sono tra loro fratelli, Frank e Robert Laurenzano, rispettivamente di 22 e 20 anni. Con loro hanno perso la vita il 21enne Samuel Crivaro, Domenico Noce, 20 anni ed Elena Palmieri 15 anni. Le vittime, tutte di San Giovanni in Fiore, erano a bordo di una Lupo Volkaswagen guidata da Robert Laurenzano che, poco dopo l’1:30 della notte scorsa, procedendo in direzione Crotone, è uscita fuori strada ed ha sbattuto contro il guard rail presente sulla carreggiata opposta. Contemporaneamente è stata urtata da un fuoristrada Hyundai Nissan Santa Fe su cui si trovava un nucleo familiare di Crotone, il marito di 42 anni, la moglie, 38 anni e i due figli. I quattro hanno riportato gravi ferite, che, tuttavia, non sono tali da mettere in pericolo le loro vite. Sull’area in cui è avvenuto il tragico schianto stava cadendo una fitta pioggia che potrebbe aver reso viscida la sede stradale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Stradale di Cosenza e Crotone per effettuare i rilievi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente, i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco. L’inchiesta che farà luce sulle cause dello schianto è diretta da Donatella Donato, sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza. Il luogo teatro del violento impatto, un viadotto che si incontra immediatamente dopo l’uscita per San Giovanni in Fiore, è stato presto raggiunto dai parenti e dagli amici dei giovanissimi deceduti che, dopo aver appreso che i ragazzi aveavano perso la vita si sono abbandonati alla disperazione. La Strada statale 107, intanto, dopo sei ore, è stata riaperta al traffico.

San Giov.in F. A rischio Distretto Sanitario

San Giovanni in Fiore. A rischio il Distretto Sanitario

Dopo la chiusura a tappe forzate dell’Ospedale Civile, si profila all’orizzonte un nuova spoliazione per San Giovanni in Fiore pare per colpa del famigerato piano di rientro di Giuseppe Scopelliti. Il centro silano rischia di perdere anche il Distretto Sanitario nell’indifferenza ormai sistematica della giunta comunale guidata da Antonio Barile che non vuole rischiare di inimicarsi il Santo Protettore.

Pare che il Distretto del grosso comune montano non abbia i numeri e potrebbe essere accorpato, qui il ridicolo, nientemeno che oltre il massiccio Silano, al distretto di Rossano! Questo malgrado nel distretto di San Giovanni si trovino i comuni del suo circondario che fanno tutti capo alla provincia di Crotone: Savelli, Cerenzia, Caccuri, Castesilano, Verzino e Belvedere Spinello.

Ricordiamo che, ai tempi di Loiero, l’Ospedale di San Giovanni in Fiore perse la Pediatria, quest’anno è stato chiuso il Punto Nascita ed Ostetricia e Ginecologia e ridimensionati altri reparti. A rischio ci sono anche, il reparto di Chirurgia, considerato un’eccellenza, e il Laboratorio Analisi e Radiologia.

Un nuovo lago in Sila ma …. di immondizia!

Un nuovo lago in Sila ma …. di immondizia!

Le voci circolano da qualche giorno e sono state confermate in consiglio comunale dal vicesindaco Battista Benincasa: presto per ovviare all’inconveniente dell’esaurimento prossimo della discarica del Vetrano, che doveva servire San Giovanni in Fiore per decenni ma che è stata saturata dagli scarichi dei comuni del cosentino, si costruiranno dei muri di contenimento, sicuramente imponenti, per aumentare la capacità della discarica stessa.

In pratica si costruirà una diga di contenimento come quelle che hanno dato vita ai laghi silani, stavolta però l’invaso non sarà riempito dall’acqua limpida e cristallina della Sila ma da immondizia di dubbia provenienza e di dubbia natura. Un’opera muraria che avrà un impatto ambientale devastante su uno dei più belli luoghi dell’Altopiano, lungo la valle del Neto, gia dichiarato da tempo ZPS ovvero Zona di Protezione Speciale.

La nuova giunta comunale di San Giovanni in Fiore, guidata da Antonio Barile, emanazione delle forze politiche che, nella campagna elettorale, si erano distinte per la denuncia dell’utilizzo della discarica da parte di paesi fuori dal circondario di San Giovanni in Fiore organizzando vistose manifestazioni di protesta e promettendo, in caso di vittoria, l’eliminazione del problema, adesso tace palesemente imbarazzata e asservita agli interessi dell’amministrazione regionale.

Non solo continuano a sversare i comuni di prima delle elezioni ma, il loro numero aumenta di tappa in tappa senza che alcuno si degni di accennare ad una minima protesta. Adesso pare che la decisione del Commissario Straordinario dei rifiuti sia inappellabile, prima delle elezioni tutto era possibile per gli amministratori. Ci avevano promesso, durante la campagna elettorale, di sbloccare le situazioni dei laghi di Vutturino e Re di Sole adesso di laghi ne fanno un altro ma tutto pieno di immondizia e percolato!

Luigi Spadafora
07/09/2011

Assopec: protesta contro il sindaco Barile

Riportiamo per esteso la lettera aperta del 19 Agosto indirizzata dall’Assopec al sindaco di San Giovanni in Fiore Antonio Barile:

Caro Sindaco,

lo scorso 2 Maggio in un pubblico confronto che La vedeva impegnato nella campagna elettorale con gli altri candidati, leggemmo una nostra dichiarazione di intenti e di azioni che da quel giorno in poi avrebbe visto impegnata l’Assopec nei confronti dell’Amministrazione Comunale.

Parlammo e promettemmo disponibilità, collaborazione, proposte e attenzione alle scelte. Sin dai primissimi giorni dell’ufficiale investitura della Sua Giunta, ci siamo immediatamente attivati per riprendere un discorso interrotto lo scorso mese di Gennaio.

Abbiamo dedicato decine e decine di ore ad incontri, riunioni, sopralluoghi, discussioni e analisi di ogni tipo, basta chiedere agli Assessori Giovanni e Mario Iaquinta, fino ad oggi i più coinvolti nella nostra attività.

Alla luce però degli avvenimenti, dobbiamo assolutamente mettere un punto fermo alla situazione prima che si inneschino azioni e reazioni sicuramente non proficue per lo sviluppo di quella che è stata, e resterà, la nostra linea di volontà collaborativa verso l’Amministrazione Comunale. Verso la nostra Città. Che non ci interessa di modificare !

Il dover constatare che quasi tutto quello che si è proposto è rimasto insoluto, ci amareggia moltissimo e ci piacerebbe che si chiarisse quale intende essere il rapporto di collaborazione che la Sua Amministrazione vuole avere con la nostra Associazione, perché ci troviamo di fronte a dei paradossi evidenti che qui di seguito Le riassumiamo:

uno dei progetti più importanti che ci vede impegnati sin dalla nostra nascita è Saperi & Sapori; due anni di lavoro per mettere in piedi l’idea ed oggi abbiamo piacevolmente accolto affianco a noi, per scrivere a quattro mani questa opportunità di crescita, l’Amministrazione Comunale con in prima linea l’Ass.re al Turismo e l’Ass.re alle Attività Produttive; con loro presenteremo alla Città tutto questo i prossimi 3 e 4 settembre;
stessa esperienza e stesso comportamento per Boscovivo, un altro successo targato Assopec, nel quale già lo scorso anno e allo stesso modo quest’anno, ci sarà da parte nostra il pieno coinvolgimento dell’Ass.re alla Forestazione e all’Ambiente della Sua Giunta;
medesimo ragionamento infine per l’iniziativa legata all’idea di una ZTL che la Sua Amministrazione ha inteso sperimentare anche quest’anno e per la quale anche quest’anno ci siamo attivati affinché si giungesse ad una mediazione con gli operatori interessati;
E così forse potremmo continuare con tanti altri piccoli aspetti comunque importanti in questi primi 50 giorni, che ci hanno visti partecipi a cercare soluzioni comuni a problemi di ogni genere.

Di riflesso però dall’Amministrazione dobbiamo altresì riscontrare:

i primi di Luglio, con l’Ass.re alle Attività Produttive focalizzammo e ci impegnammo per le priorità di intervento che insieme stabilimmo nella soluzione dei problemi legati a: Parcheggi, Traffico, Segnaletica, Ambulantato, Mercati, Tosap, Pubblici Esercizi, Piano Commerciale. Praticamente ad oggi ancora nulla di fatto o quasi;
allo stesso modo, incontrammo l’Ass.re al Turismo che ci illustrò l’idea del Programma per l’Estate e già da subito ci esponemmo in maniera critica alla scelta di concentrare sostanzialmente tutto al Centro Storico, escludendo il resto della città, scrivendo anche a lei per questo e chiedendo di incontrarci oltre che di rivedere questa scelta. Nessun ascolto e nessuna Sua convocazione;
medesimo metodo per la scelta della ZTL che ci vide titubanti sin dall’inizio sull’orario di attuazione e che tutti gli Operatori della zona sostennero, chiedendo la revisione dell’orario dalle 18.00 alle 20.00, cosa che alla fine dopo tante insistenze venne fatta e che però lo scorso 17 agosto per ospitare un’iniziativa sicuramente di facile spostamento in altro luogo o altra ora, venne riproposta bloccando Via Roma e suscitando non poche reazioni di stizza in un periodo e un orario cruciale per il commercio (mercoledi 17 agosto alle 18.00);
sin dal primo giorno delle due Giunte Barile abbiamo battuto il chiodo della completa applicazione della Legge 163 in merito al Codice dei Contratti, per garantire trasparenza, equità e alternanza, inviando anche una proposta di regolamento completo e di schema degli Albi per le Imprese, i Fornitori e per i Professionisti. Ma ancora oggi, ultima del 10 agosto, assistiamo ad incarichi a Professionisti per i quali non è chiaro il criterio di scelta usato, pur nell’assoluta legittimità d’azione.

Insomma caro Sindaco una sensazione di amarezza e delusione ci si sta stringendo addosso, lo ripetiamo ancora, tutte scelte legittime quelle che avete attuato, ma che senso ha allora parlare, discutere, proporre, analizzare, dibattere … collaborare ? Se alla fine nulla viene ascoltato !

Eppure, riecheggia nelle orecchie di tutti la Sua affermazione più volte ripetuta in campagna elettorale: che mai in passato la categoria degli Operatori Economici aveva ottenuto ascolto o attenzione dalle Amministrazioni Comunali. Attendiamo e restiamo fiduciosi e disponibili per la nostra Città e la sua Amministrazione.

Grazie

Assopec San Giovanni in Fiore

Inficiata tracciabilità rifiuti. Pericolo a S.Giovanni in Fiore

Inficiata tracciabilità rifiuti. Pericolo a S.Giovanni in Fiore

Quella di San Giovanni in Fiore è stata promossa da poco, grazie all’impegno estremo profuso dall’amministrazione Barile, a discarica unica e generale della provincia di Cosenza. Plaudono le giacche arancione aspettando la contropartita!

Intanto, pare non si faccia neanche il termovaorizzatore previsto per la Calabria Nord. Ovviamente non è più necessario: la Sila è grande quanto la disponibilità della giunta collaborazionista di Barile!

Ma quello che preoccupa di più i cittadini sangiovannesi non è solo la quantità enorme di rifiuti in arrivo ma anche la “qualità” degli stessi. La discarica del Vetrano non è controllata, chiunque può scaricare quello che vuole e quanto ne vuole!

Non solo ma, di fatto, sarà reso arduo il controllo sulla strada della massa di immondizia in circolazione. Pare infatti che, con la manovra bis del governo Berlusconi, si abroghi il sistema SISTRI per la tracciabilità dei rifiuti. Riportiamo integralmente l’articolo pubblicato su Eutekne.info.

La manovra-bis ha abrogato del tutto il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti 

Da “EUTEKNE.INFO.” di Michele CITTADORI.

Con un colpo netto e deciso, il DL n. 138/2011 (c.d. “manovra di Ferragosto”) ha abrogato ogni traccia del SISTRI, il noto sistema di controllo digitalizzato per la tracciabilità dei rifiuti.

Il sistema SISTRI, preposto alla prevenzione della criminalità ambientale, era stato accolto con un plauso dalle istituzioni che, in tal modo, volevano sottrarre i grandi introiti alla criminalità organizzata, la quale ha trovato nel traffico di rifiuti speciali (il cui 80% sparisce nel nulla, come indicato da Legambiente) una fonte di guadagno che, grazie all’indispensabile collaborazione di “un esercito di colletti bianchi”, solo nel 2010 ha illecitamente fruttato più di 19 miliardi di euro. Ovviamente, a ciò va aggiunta la perdita economica per lo Stato di 140 milioni di euro l’anno per il mancato pagamento dell’IVA sulle attività di smaltimento e vendita illegale (senza contare gli esborsi per la bonifica dei siti di smaltimento illegale). Il rovescio della medaglia di tale sistema consisteva nelle ulteriori incombenze ed esborsi che andavano ancora una volta a gravare sulla classe imprenditoriale, la quale per queste ragioni aveva fortemente osteggiato l’introduzione del disposto (anche se, ad onor del vero, la traslazione ad un sistema digitalizzato, con abbandono del cartaceo, avrebbe nel medio lungo periodo costituito un risparmio).

Quello che ha lasciato perplessi è il fatto che, dovendo entrare in vigore nel settembre prossimo, il sistema SISTRI era ormai giunto ad un elevato grado di funzionalità: centinaia di migliaia di imprese ed enti avevano già sostenuto ingenti costi d’adeguamento, quali l’iscrizione al SISTRI, l’installazione delle scatole nere sugli automezzi, la formazione del personale, l’acquisto di software e l’installazione dei medesimi. Conseguentemente, il disposto normativo della manovra-bis ha lasciato tutti nel malcontento e neppure sembra ispirato a quella economicità e incentivazione dello sviluppo economico che hanno determinato l’emanazione del medesimo.

Più in particolare, varrà rilevare come il DL n. 138/2011, in vigore dal 13 agosto scorso, abbia espressamente abrogato l’articolo della Finanziaria 2007 in cui si disponevano l’istituzione e gli stanziamenti per l’operatività del sistema SISTRI (comma 1116 dell’art. 1 della L. 27 dicembre 2006 n. 296; così come l’art. 14-bis del DL 1° luglio 2009 n. 78, conv. L. 3 agosto 2009 n. 102). Così pure vengono espressamente abrogate le norme a queste correlate, quali quelle relative ai soggetti interessati dalla normativa de qua (il comma 2, lettera a) dell’art. 188-bis e l’art. 188-ter del DLgs. 3 aprile 2006 n. 152 e successive modificazioni), così come l’apparato sanzionatorio per l’omessa iscrizione dei soggetti obbligati (in specie: l’art. 260-bis del DLgs. 3 aprile 2006 n. 152 e successive modificazioni; l’art. 36 del DLgs. 3 dicembre 2010 n. 205, limitatamente al capoverso “articolo 260-bis“).

È stata altresì disposta l’abrogazione delle norme operative sulla tracciabilità dei rifiuti, relative, in specie, all’istituzione di un catasto sulla tracciabilità dei rifiuti, all’operatività di un registro di carico e scarico e al trasporto dei rifiuti medesimi (ex art. 16, comma 1, lettera b) del DLgs. 3 dicembre 2010 n. 205, rubricato “Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti”).
Ovviamente, la normativa di riferimento è stata abrogata anche in relazione all’applicazione nell’ambito della tutela del mare (abrogati quindi i decreti del Ministero dell’Ambiente 17 dicembre 2009 e successive modifiche e 18 febbraio 2011 n. 52).

Obbligata conseguenza di tale disposto normativo è che rimangono lettera morta anche le disposizioni conseguenti alla responsabilità degli enti (DLgs. 231/01): il tutto con un indubbio regresso nella prevenzione e repressione degli illeciti e, quindi, della legalità.

Applicabili solo le norme incardinate sul sistema cartaceo
Da notare è il fatto che resta ferma l’applicabilità delle altre norme in materia di gestione dei rifiuti incardinate sul poco efficiente ed efficace sistema cartaceo (in particolare, ai sensi dell’art. 188-bis, comma 2, lettera b) del DLgs. n. 152/2006, i relativi adempimenti possono essere effettuati nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico, nonché del formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 del DLgs. n. 152/2006 e successive modificazioni).

In conclusione, non si può far altro che sperare in un “ravvedimento operoso” del Governo, che riporti allo status quo ante il sistema SISTRI, ripristinando così un risultato faticosamente raggiunto, che rappresenta un’indubbia conquista nel perseguimento della legalità preventiva e dell’etica.

Quel treno che non fischia più

Interrotto da tre anni il tratto Spezzano Sila-Camigliatello Silano

C’era una volta un affascinante trenino che viaggiava su e giù per le colline e i monti della Sila! Oggi Cosenza lo piange…un pezzo grosso di storia della nostra provincia sta per sparire tra l’indifferenza del popolo presilano e non solo!
Il tragitto ferroviario Cosenza-Camigliatello è praticamente dimezzato, la littorina ormai non scavalca più la frontiera di Spezzano Sila per presunti problemi di linea e per disaccordo tra le varie amministrazioni comunali silane e presilane che dimostrano di non avere la necessaria volontà per risolvere la faccenda.
Accentuati fenomeni di maltempo, che perlopiù in Sila risultano frequenti ogni anno, provocarono un vistoso smottamento del terreno nel tratto Santo Janni, in territorio di San Pietro in Guarano, nella località Fondente, interrompendo in modo forse definitivo le speranze dei viaggiatori che, chi per passione, chi per lavoro e chi per impossibilità di guidare un auto raggiungevano su rotaie le mete dei paesi della Sila.
È dai primi anni del nuovo millennio che il tragitto non viene curato in modo adeguato per garantire il passaggio del treno; tant’è che deragliamenti e frane hanno preceduto e determinato la chiusura definitiva del percorso.
E pensare che fino a venti anni fa chi era impiegato in ferrovia nel tratto suddetto godeva di privilegi e di un ottimo stipendio, invidiato da molti.
Il percorso, aperto il 10 Agosto 1931, era ed è un vero e proprio dono di Dio.
Dagli ulivi di San Pietro in Guarano, la linea ferroviaria inizia la scalata della Sila,tra boschi di faggi e tra gole e pendii profondi sbucano Redipiano, Santo Janni e Fondente (punto più alto del percorso posto a 1400m s.l.m.), da qui parte la lunga galleria del cosiddetto “Tasso” dove all’uscita ci si può godere di una bellissima paesistica di natura alpestre, fino a giungere a Moccone.
Tra le belle foreste di conifere spunta Camigliatello Bianchi (oggi Camgliatello Silano) , moderna località montana e centro di sport invernali, meta di numerosi turisti durante l’intero anno!
Fu il famoso cosentino Michele Bianchi , ministro dei lavori pubblici dell’epoca , che nel 1927 valorizzò notevolmente la località proprio in seguito all’apertura della ferrovia.
La linea tanti anni fa si inoltrava anche verso le stazioni di Croce Magara, San Nicola(la stazione più alta s.l.m. a livello europeo), Torre Garga e San Giovanni in Fiore ormai chiuse da decenni ed ora ci è stato negato persino il tratto San Pietro in G-Camigliatello. Un territorio come quello Silano ci è invidiato da tanti ed è il sogno di chi ama trascorrere le vacanze in serenità respirando a pieni polmoni l’aria pura dell’altopiano che è stata attestata come una delle migliori in campo europeo!, ”metrate” di neve, d’inverno, imbiancano il territorio e fanno accorrere migliaia di visitatori anche dalle regioni limitrofe ed allora possibile mai che un luogo così bello che dovrebbe essere meta continua di turisti non riesce ad essere valorizzato come si dovrebbe? E per raggiungere questo risultato non potrebbe contribuire anche quel bel trenino sbuffante che oltre a far luccicare dall’emozione gli occhi degli abitanti della zona potrebbe essere un’attrazione per i villeggianti e per i cosentini stessi? Non potrebbe dunque essere un mezzo per smuovere l’economia di questi paesi che stanno subendo una caduta economica forse mai vista nell’ultimo secolo?
Il fatto era stato denunciato anche dal periodico di San Pietro in Guarano, ”Mmasciata sampietrese” ma non hanno ricevuto risposte in merito. Anni e anni di lavoro in ferrovia non possono sparire così, Gioventù Italiana Cosenza vuole dare una mano alle aree montane in crisi, aspettiamo una risposta dalle amministrazioni del circondario e dalle Ferrovia della Calabria, ricordando al presidente della Giunta Regionale che in Calabria c’è anche e soprattutto la Sila.

Comunicato Stampa
Salvatore Intrieri
Gioventù italiana con La Destra Cosenza