Mario Orsini – Vecchia San Giovanni in …. cartolina. – Edizioni LibrAre 2003
Mario Orsini è un appassionato cultore della storia e delle tradizioni silane. Proprietario di una ricca collezione di cartoline di San Giovanni in Fiore, suo paese natale, ha voluto condividerne la struggente bellezza e la valenza storica, pubblicandole in un volume di 143 pagine. Uno scorcio del novecento che scompare incalzato dal terzo millennio. Le vie e i monumenti della cittadina silana per eccellenza, i costumi dei suoi abitanti, i tanti scorci di una Sila dedita all’agricoltura che si muove, nei decenni, verso la promozione del turismo.
Una delle edizioni dei Vaticinia, attribuiti all’abate Giocchino da Fiore. Sono riportate quasi tutte le pagine della edizione del testo pubblicata nel 1625. L’edizione originale del libro è del 1589 e fu stampata ed incisa da Girolamo Porro. Porro aveva previsto un’altra edizione con le Ruote dei futuri pontefici nel 1592 ma non la stampò mai.
Cartolina formato piccolo, viaggiata nel 1947, che ritrae l’Ara, dedicata ai Fratelli Bandiera e ai Martiri Cosentini, costruita negli anni trenta nel vallone di Rovito, alla periferia di Cosenza. Il monumento, sorto sul luogo del martirio, sostituisce quello più misero già esistente che era costituito da una piccola colonna spezzata. L’Ara è tuttora esistente ed in ottimo stato di conservazione. I piccoli cipressi che, si notano appena nella cartolina, adesso sono degli alberi imponenti.
Edito dalla Libreria del Littorio di Roma, “I discorsi Gli scritti”, è un libro di 428 pagine che raccoglie gli scritti e i discorsi di Michele Bianchi. Il volume, pubblicato alla fine del 1930, dopo la prematura scomparsa del quadrunviro calabrese, ne ricostruisce la vita e il pensiero attraverso i suoi scritti e le sue parole. All’inizio del volume è inserita una foto di Bianchi a pagina intera. E’ la stessa presente sull’opuscolo dell’Estate Silana del 1927. In quest’ultima, però, Michele Bianchi, inserì la dedica “Per l’avvenire della mia Sila” seguita dalla sua firma e dalla data del 21/5/27. La prefazione del libro è di Benito Mussolini, e da questa andiamo a stralciare alcune frasi: “Ma, prima di tutto, l’emozione di rileggere le sue parole, di quasi riudire la sua voce, mi riporta col pensiero a lui, e ai quindici anni di vita e di battaglie insieme trascorsi in uno dei periodi più turbinosi e drammatici che la storia dei popoli civili ricordi. Ecco Michelino, come si può, fra di noi, non chiamarlo ancora così? … Egli è uno dei fondatori del Fascismo, nella oramai veramente leggendaria adunata di Piazza San Sepolcro, il 23 marzo 1919. Successivamente, egli partecipa a tutto lo sviluppo del movimento, dirigendolo, incanalandolo, spingendolo verso le mete supreme, con saggezza politica non disgiunta da audacia rivoluzionaria.”
Un libro di oltre 500 pagine che ha per protagonista la baronessa Anna Maria Marsich, madre dei fratelli Bandiera. Un testo diverso da tutti quelli scritti sulla storia dei martiri veneziani in quanto segue l’evolversi dei fatti storici non attraverso le vicende dei due protagonisti ma quelle delle madre, delineandone con efficacia la personalità attraverso l’interazione con gli avvenimenti. Il volume, edito da Armando Curcio nel 2006, comprende un’appendice documentaria e un dizionario con i profili dei personaggi storici del tempo.
Volume di 168 pagine di Mauro Stramacci che racconta la vita personale e politica dei fratelli Bandiera indagando su punti oscuri e controversi della spedizione in Calabria come il ruolo di Mazzini, il presunto spionaggio degli inglesi, la posizione ambigua dell’Austria. Il libro è stato pubblicato dalle Edizioni Mediterranee nel 1993.
Libricino di 52 pagine che riporta un dramma storico in cinque atti di Vincenzo Bellagambi. L’opera è dedicata alla tragica fine dei fratelli Bandiera e dei loro compagni fucilati a Cosenza nel vallone di Rovito in seguito alla condanna a morte conseguente la loro sfortunata spedizione in Calabria nel giugno 1844. Il volumetto, edito dalla Libreria Editrice di Milano, termina con una poesia di Cesare Bordiga: “In morte dei fratelli Bandiera”. La data di stampa non viene riportata sul volume ma dovrebbe essere intorno al 1870. La copia nell’archivio presenta un ingiallimento uniforme ed è un discreto esemplare.
All’inizio del 1900 e fino all’epoca fascista, la malaria infestava molte zone pre-silane. Era una piaga che condizionava in modo pesante la vita degli abitanti dei luoghi interessati al triste fenomeno. Grazie alle “bonifiche”, opere di risanamento territoriale avvenute nel Ventennio, la malattia diventò solo un brutto ricordo. In questa copia originale del regio decreto n. 498 del 29 agosto 1904 sono dichiarate agli effetti di legge le zone malariche nella provincia di Catanzaro. Alcune di queste zone sono limitrofe al territorio silano se non appartenenti ad esso: Umbriatico, Simeri Crichi, Melissa, Cropani, Sersale, Taverna, Sellia, Caraffa e lo stesso Catanzaro.
Volume di 210 pagine che ricostruisce nei dettagli, basandosi su fonti storiche, la sfortunata spedizione in Calabria dei fratelli Bandiera e dei loro compagni. L’autore del libro è Salvatore Meluso che ha trattato il tema in altri volumi. Il testo è stato pubblicato nel 2001 dall’editore Rubbettino di Soveria Mannelli. La narrazione storica non si ferma al momento della fucilazione dei martiri di Cosenza ma prosegue fino alla uccisione della guida Meluso avvenuta nel 1848. Numerose sono le illustrazioni riportate nel volume che termina con una appendice.
Libro che in ottanta pagine racconta la storia della spedizione dei fratelli Bandiera in Calabria. Scritto da Retenzio e pubblicato nella “Collezione Amena” presumibilmente nel 1910 dalla Società Editoriale Milanese di Milano. Il volume è corredato da una appendice che riporta alcune lettere dei martiri veneziani.
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