Edito dalla Libreria del Littorio di Roma, “I discorsi Gli scritti”, è un libro di 428 pagine che raccoglie gli scritti e i discorsi di Michele Bianchi. Il volume, pubblicato alla fine del 1930, dopo la prematura scomparsa del quadrunviro calabrese, ne ricostruisce la vita e il pensiero attraverso i suoi scritti e le sue parole. All’inizio del volume è inserita una foto di Bianchi a pagina intera. E’ la stessa presente sull’opuscolo dell’Estate Silana del 1927. In quest’ultima, però, Michele Bianchi, inserì la dedica “Per l’avvenire della mia Sila” seguita dalla sua firma e dalla data del 21/5/27. La prefazione del libro è di Benito Mussolini, e da questa andiamo a stralciare alcune frasi: “Ma, prima di tutto, l’emozione di rileggere le sue parole, di quasi riudire la sua voce, mi riporta col pensiero a lui, e ai quindici anni di vita e di battaglie insieme trascorsi in uno dei periodi più turbinosi e drammatici che la storia dei popoli civili ricordi. Ecco Michelino, come si può, fra di noi, non chiamarlo ancora così? … Egli è uno dei fondatori del Fascismo, nella oramai veramente leggendaria adunata di Piazza San Sepolcro, il 23 marzo 1919. Successivamente, egli partecipa a tutto lo sviluppo del movimento, dirigendolo, incanalandolo, spingendolo verso le mete supreme, con saggezza politica non disgiunta da audacia rivoluzionaria.”