Scheda Tecnica Documenti Bozze Difesa Attilio ed Emilio Bandiera

 

Base d’asta

1033 Euro

 

Stima

10-12.000 Euro

 

Descrizione fisica

Due fascicoletti rilegati assieme, il primo di 23 e il secondo di 20 pagine

Inchiostro marrone a penna su carta squadrata a matita

Misura della pagina: mm. 193x274

 

Primo fascicolo

E’ la copia riservata ai coimputati e agli avvocati della bozza della memoria di difesa predisposta da Attilio Bandiera tra il 16 e il 17 luglio 1844.

Il documento costituisce una fase precedente e interna della lettera inviata da Attilio Bandiera all’avvocato Cesare Marini, datata 16 luglio 1844 e trascritta in Storia dei Fratelli Bandiera e consorti narrata da Giuseppe Ricciardi e corredata d’una illustrazione, d’illustrazioni e di una appendice da Francesco Lattari, Firenze, Le Monnier, 1863, illustrazione XVII.

Il documento presenta danni ai margini (inferiori al 2%).

 

Secondo fascicolo

E’ la copia riservata ai coimputati e agli avvocati della bozza della memoria di difesa predisposta da Emilio Bandiera tra il 16 e il 17 luglio 1844.

Il documento costituisce una fase precedente e interna della difesa presentata alla Commissione Militare di Cosenza da Emilio Bandiera, datata 16 luglio 1844 e trascritta in Storia dei Fratelli Bandiera…, illustrazione XX.

Il documento presenta danni ai margini (inferiori al 2%).

 

La grafia e la sottoscrizione non sono dei Fratelli Bandiera, ma di uno scrivano messo a loro disposizione dal tribunale o dal collegio di difesa per far fronte agli strettissimi tempi del processo.

 

Dettaglio storico

In seguito alle azioni rivoluzionarie promosse in Calabria con lo sbarco a Neto il 16 giugno 1844, i Fratelli Bandiera sono tratti in carcere a Cosenza. Il 15 luglio 1844 gli imputati si presentano per la prima volta alla Corte e ascoltano i capi di accusa. Il Collegio di difesa, nominato dalla corte, è formato dagli avvocati cosentini Gaetano Bova, Tommaso Ortale e Cesare Marini. La seconda udienza, nella quale vengono presentate le difese di cui i documenti in vendita costituiscono una delle fasi di elaborazione, si tiene il 18 luglio. Il 23 luglio si tiene l’ultima udienza della Corte Marziale. Il 25 luglio i Fratelli Bandiera vengono fucilati, con altri 7 dei 18 coimputati.

 

I testi

Rispetto ai testi pubblicati, i manoscritti proposti contengono oltre 500 varianti (anche estese e spesso storicamente definitive), che permettono di conoscere le posizioni degli imputati e la loro ricostruzione dei fatti prima della definitiva ‘normalizzazione’ operata dagli avvocati a scopo di difesa. Le 43 pagine dei manoscritti ripercorrono la intera loro storia di patrioti, dalla filiazione alla società segreta Esperia alla spedizione calabrese, analizzata in tutte le sue fasi fino alla comparsa davanti alla Corte militare a Cosenza il 15 luglio 1844. Nel paragone con il testo stampato, restituiscono sia il linguaggio, intriso di termini veneti e lombardi, dei Bandiera, sia il progressivo delinearsi della strategia di difesa attraverso lo spostamento delle responsabilità dagli imputati ad un loro compagno, Giuseppe Miller, caduto nello scontro a fuoco presso San Giovanni in Fiore.

 

Il testo di Attilio presenta notevoli varianti, rispetto allo stampato nella descrizione dei fatti e nello stile (lessico e sintassi). Presenta inoltre segni di interpunzione caratteristici ed una notevole partecipazione emotiva agli eventi narrati. Invece il testo di Emilio contiene varianti numerose ma per lo più ristrette al lessico. Entrambi i testi presentano, oltre ai rilevati aspetti dialettali, una modalità di punteggiatura emendata nella versione finale. I testi stampati sono stati normalizzati da un punto di vista linguistico (eliminazione degli errori di ortografia, dei termini dialettali e stonati e dei fraintendimenti dello scrivano), presentano una attenzione maggiore ai termini legali ed una ricercata distanza emotiva dagli eventi narrati.

 

 

Le varianti nel testo di Attilio

Tra le centinaia di varianti, alcune sono di rilevanza irrisoria (differenze nell’uso di elisioni e contrazioni, nel numero dei sostantivi o aggettivi e nei tempi verbali), altre di considerevole importanza. Le discrepanze più rilevanti si concentrano nella seconda metà del documento, dove si espone la sequenza dei fatti accaduti nel giorno dell’arresto e in quelli immediatamente successivi e dove si risponde ai capi d’accusa. Per esempio:

 

§        Il documento contiene informazioni e giudizi personali di Attilio poi espunti dall’avvocato (vedi p. 14 rr. 17-18 del nostro foglio: “Al 15 da essa [la commissione Militare] fummo alquanto sommariamente interrogati” questa informazione e considerazione manca totalmente nel documento pubblicato).

§        Alcune informazioni sono fornite con termini più compromettenti (vedi p. 21 r. 9 del nostro documento: “Sino dal primo momento di mia prigionia, conscio di aver noi in qualche punto leso la legge mi addirizzai alla clemenza Sovrana”; mentre la versione del documento pubblicata da Ricciardi recita “ Sin dal primo mio momento di prigionia, conscio di aver violato qualche Regolamento, m’indirizzai al Re”) 

§        Nel documento la sequenza degli accadimenti è esposta con maggiore attenzione alla datazione di ciascun evento (cfr. pp. 14-15 del documento e  p. 167, in Ricciardi).

§        Talora l’avvocato ha modificato la struttura del documento per conferire maggiore scorrevolezza al testo e molto spesso ne ha normalizzato il lessico.

§        Nel documento pubblicato da Ricciardi, il capo di accusa cui Attilio risponde è riportato attraverso il titolo. Nel nostro documento i capi di accusa sono elencati con la sola numerazione, ad evidenza che erano noti a tutti i destinatari.

§        La lettera di Attilio nella versione proposta contiene nell’ultima pagina indicazioni sulla difesa rivolte all’avvocato, assenti nel testo pubblicato.

 

Nella loro totalità le differenze tra il testo pubblicato e quello inedito confermano che, si tratta di una versione precedente a quella nota a Ricciardi.

 

Le varianti nel testo di Emilio

Oltre alle differenze di superficie già segnalate per il testo di Attilio, si riscontrano numerose varianti che confermano anche questo testo come stesura precedente a quello  pubblicato. Per esempio:

 

§         Il documento in nostro possesso risulta più ampolloso e ridondante rispetto al testo pubblicato (ad esempio si ripete spesso “Illustrissimi Signori” oppure “Illustrissimi Signori Presidente e Giudici” mentre nel testo pubblicato da Ricciardi, Emilio Bandiera si rivolge alla commissione solo come “Signori” o “Signor Presidente e Giudici”).

§         In molte occasioni la struttura del periodo, che nel testo proposto risulta contorta, viene sciolta e resa più scorrevole nel testo pubblicato da Ricciardi ordinando in successione più facile e logica l’enunciato e le subordinate (es. p. 7 rr. 17-24 del nostro documento: “… che suo divisamento era quello di simularsi costretto ad accordare una costituzione rappresentativa […], ben prevedendo che contrari a tutto ciò che assicura un’aurora di libera indipendenza all’Italia, gli Austriaci, come nel 1821, non avrebbero tardato a combatterlo, offrendogli così il destro di chiamare gl’Italiani alla emancipazione ed alla unità….” nel testo pubblicato diviene “… che suo divisamento era quello di simularsi costretto ad accordare una costituzione rappresentativa […], e che prevedendo di esser gli Austriaci contrarii a tutto ciò che assicura un’aurora di libera indipendenza all’Italia, era certo che non avrebbero tardato a combatterlo e ad offrirgli così il destro di chiamare gl’Italiani all’emancipazione ed all’unità…”).

§         Si edulcorano o omettono considerazioni che avrebbero potuto mettere in dubbio l’armonia nei rapporti tra il Regno delle Due Sicilie e l’Impero Austriaco (es. p. 18 rr. 18-21 “…e volendo mostrarci drappello del nuovo patto Italiano, volevamo innalzare lo stesso vessillo, ed additare gli eguali nemici”; quest’ultima sentenza,[ed additare gli eguali nemici] viene soppressa nel testo pubblicato da Ricciardi).

 


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